a cura di: Marco Forti

continua dai post precedenti ...

15. hito no te ashi wa ken to omoe
(pensa alle mani e ai piedi del tuo avversario come fossero spade)

Poiché le mani e i piedi di un esperto praticante di Karate-do possono rappresentare la stessa pericolosità di una spada, questo principio va interpretato in senso letterale.
Se approfondiamo l'esame ci rendiamo conto però che anche le mani e i piedi di un non-praticante possono ugualmente rappresentare una minaccia. Quando la sopravvivenza è in gioco, anche una persona non allenata nelle arti marziali diventa capace di una forza senza pari.
Quando una persona senza conoscenze di arti marziali combatte con tutto il suo cuore e la sua anima per salvare la propria vita, un praticante alle prime armi non ha possibilità di resistergli. Un antico detto recita: «Un topo costretto in un angolo morde anche un gatto».
Per prima cosa è importante non farsi prendere da un eccesso di fiducia nelle proprie capacità e dall'arroganza a causa delle proprie abilità e della propria forza. Trovandosi di fronte ad un avversario, sia o no praticante di arti marziali, è importante non sottovalutarne le potenzialità ma mantenere la calma e agire con rispetto e con la massima determinazione e decisione nel proposito di difendere se stessi.
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fine sedicesima parte ....

venerdì 13 novembre 2009

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