Seishinkai: Corsi di Karate e Reiki a Cesena
Corsi di karate a Cesena per adulti e bambini condotti dall'Associazione Culturale e Sportiva Dilettantistica Seishinkai
presso i locali della Palestra Studio 524 - Cesena

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giovedì 31 dicembre 2009

I neopromossi a cintura gialla del corso bambini

Ieri, lunedì 21 dicembre, si sono tenute due sessioni d'esame per il passaggio a cintura gialla, una dedicata al corso bambini e l'altra ai principianti adulti.

Complimenti ai neopromossi:

· Carmine Di Gioia
· Alice Galassi
· Teo Giovanni Marcigliano
· Giulio Massocco
· Lucia Massocco
· Luana Menghi
· Alessia Poni
· Aurora Rossi
· Cinzia Soprani

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martedì 22 dicembre 2009

a cura di: Marco Forti

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20. tsune ni shinen kufu seyo
(sii costantemente consapevole, diligente e pieno di risorse)

Questo principio racchiude il significato di tutti i principi precedenti.
Sia da un punto di vista spirituale che da quello tecnico il praticante deve "essere costantemente consapevole, diligente e pieno di risorse".

Il leggendario maestro di spada Miyamoto Musashi illustra così questo principio:
Affrontai il mio primo combattimento tanti anni or sono, alla giovane età di tredici anni. A vent'anni mi recai nella capitale e nonostante mi trovassi a combattere con i migliori artisti marziali non persi mai nessun combattimento.
In seguito viaggiai di luogo in luogo cercando i migliori artisti marziali delle diverse scuole. Affrontai oltre sessanta duelli senza mai perdere.
Arrivato all'età di trent'anni mi resi conto che avevo sempre vinto non perché fossi un artista marziale superiore ma probabilmente grazie ad una sorta di talento naturale o perché non deviai mai dai principi naturali. Oppure forse perché i miei avversari non erano adeguati.
Da quel momento praticai con ancora più enfasi, giorno e notte, cercando di afferrare ancor più profondamente il principio della Via.
All'età di cinquant'anni realizzai naturalmente la Via delle Arti Marziali.
Anche per un genio delle Arti Marziali come Musashi, che praticò ardentemente giorno e notte senza riposo, la prima vera realizzazione della Via arriva intorno all'età di cinquant'anni.

Il fondatore dello stile di spada Muto-ryu, Yamaoka Tesshu, aveva quarantacinque anni quando per la prima volta afferma: "solo ora ho raggiunto una meravigliosa conoscenza".
Questo avviene dopo trentasette anni di allenamento con la spada e dopo ventitre anni attraverso i quali era stato allievo diretto del famoso maestro Asari Matashichiro. Solo dopo aver continuato la sua pratica per decenni con spirito coraggioso e indomito - spirito che gli valse il soprannome di "Demone d'acciaio" - e solo dopo aver perseguito con estrema serietà il raggiungimento del suo scopo, penetrò il vero segreto della Via per la prima volta.

Questi esempi enfatizzano quanto sia presuntuoso pensare di poter diventare un vero maestro di arti marziali dopo appena cinque o dieci anni di pratica. Questi atteggiamenti confondono i praticanti e avvelenano la Via. Per questo motivo il ventesimo principio ricorda a ciascuno di noi l'importanza di "essere costantemente consapevole, diligente e pieno di risorse".

La presunzione e la pigrizia sono catene che impediscono il progresso nella Via.
I praticanti di Karate devono costantemente esaminare e rimproverare se stessi, non dimenticare mai di essere consapevoli e diligenti, per poter un giorno penetrare il più profondo significato del Karate-do. Questo deve essere il corretto atteggiamento per chi persegue seriamente la Via.
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a cura di: Marco Forti

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19. chikara no kyojaku, karada no shinshuku, waza no kankyu wo wasaruna
(non dimenticare l'utilizzo e il rilascio della forza, l'estensione e la contrazione del corpo, le differenze di velocità nell'esecuzione della tecnica)

Deve essere chiaro che queste combinazioni si applicano in egual misura sia ai kata che al combattimento reale.
Non ha senso praticare i kata senza considerare la diversa applicazione della forza, la possibilità di contrarre o espandere il corpo, o il ricorso a ritmi differenti nell'esecuzione delle tecniche.
La speranza è che attraverso la pratica dei kata e del kumite il praticante possa comprendere pienamente il significato di questo principio.

L'utilizzo e il controllo della forza, l'estensione e la contrazione del corpo, l'esecuzione veloce o rallentata delle tecniche sono tutti elementi critici nel combattimento reale e devono essere compresi pienamente per evitare sconfitte.
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fine ventesima parte ....

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giovedì 10 dicembre 2009

a cura di: Marco Forti

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18. kata wa tadashiku jissen wa betsu mono
(esegui il kata con perfezione stilistica, l'applicazione pratica è un altro aspetto)

Il Kata è stato il centro dell'allenamento del Karate-do fin dai tempi antichi. Poiché tutte le tecniche ed i metodi di allenamento sono stati codificati nei Kata e visto che gli esperti ed i maestri che ci hanno preceduto hanno preservato con cura i kata, gli stessi devono essere praticati ed eseguiti nella stessa forma in cui vengono insegnati.

Usando le parole del maestro Yasutsune Itosu:
«Mantieni il Kata tale e quale senza abbellimenti».

Il combattimento reale non deve però trovare impedimenti o costrizioni nel ritualismo dei kata. Al contrario, il praticante deve riuscire a trascendere il kata, muovendosi liberamente ed accordando le proprie azioni alla forza o alla cedevolezza dell'avversario.
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fine diciannovesima parte ....

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giovedì 3 dicembre 2009

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