di Shigeru Egami
Tratto da: «The Heart Of Karate-Do» - Kodansha International
Traduzione di Marco Forti


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Quando si capisce questo non si è più principianti. In una gara è normale che il più forte vinca, ma una competizione è una competizione. Nel Karate-do non ci sono uomini forti e uomini deboli. L'essenza dell'arte è la mutua cooperazione.
Questo è il fine ultimo del Karate-do.

Quando un bimbo nasce, le prime persone con cui viene in contatto sono sua madre, suo padre e i suoi fratelli. Quando cresce si fa amici altri bambini e viene in contatto con i suoi insegnanti. Comincia a leggere libri e a studiare uomini del passato. Man mano che matura fisicamente e mentalmente, incontra molti tipi di persone e si forma un'idea della società. Poiché un uomo non può esistere da solo, comincia ad apprezzare l'importanza delle relazioni umane.

L'attinenza di questo con l'allenamento e la pratica del Karate è che la nostra arte è un metodo per seguire ed esplorare l'essenza dell'essere umano.

Così, per esempio, anche se dovessi trovare un compagno determinato a ferirti, questa sarebbe un'occasione fortunata per te. Conoscere te stesso, conoscere il tuo avversario, conoscere e capire la relazione tra voi: questo è il vero obiettivo dell'allenamento.

Compassione e considerazione per gli altri sono parole comuni, frequentemente usate, ma metterne in pratica il significato è eccezionalmente difficile.

Prima di iniziare qualsiasi azione è di grande importanza non solo prendere in considerazione la posizione degli altri ma comprenderla pienamente. In effetti, arrivando ad una perfetta comprensione della posizione degli altri si raggiunge l'unità con essi e parole come vittoria e sconfitta divengono prive di significato.

Questo è il vero segreto del karate - coesistere col proprio avversario. E quando si raggiunge questo risultato, la comprensione che l'essere umano è stato creato per cooperare con i suoi simili diverrà la vostra consapevolezza. La pratica non sarà mai completa fino a che non si raggiunge questo stato mentale.

Si comincia con l'allenamento del corpo e si continua con l'allenamento dello spirito. Infine si realizza che il corpo e lo spirito sono una cosa sola. Questa è vera pratica.

L'allenamento del corpo è l'argomento del presente lavoro, ma ho anche spiegato gli stadi preliminari della pratica. (La distinzione tra allenamento e pratica è importante e ne parlerò più approfonditamente a tempo debito).

venerdì 29 gennaio 2010

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