di Shigeru Egami
Tratto da: «The Heart Of Karate-Do» - Kodansha International
Traduzione di Marco Forti


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Fu circa dieci anni dopo la seconda operazione allo stomaco che fui colpito da un infarto che mi lasciò in uno stato precario, letteralmente sospeso tra la vita e la morte. 
Ebbi la fortuna di farcela ma per i tre o quattro anni successivi, la mia forza fisica fu ridotta a quella di un neonato. 
Fu impossibile per me praticare karate, ma durante quel periodo studiai qualcosa di immenso valore dai miei giovani colleghi: l'importanza dei buoni rapporti umani, il valore dell'amicizia e l'opportunità di avere dialoghi "da cuore a cuore", il prezioso apporto dell'assistenza nei periodi di bisogno. 
In tutto questo sta l'essenza della pratica del Karate-do. Parole che ho sempre udito "tutto inizia e termina con il rei". La parola può essere interpretata in diversi modi; è il rei del reigi  che significa "etichetta, cortesia, educazione" ed è anche il rei  di keirei che significa "saluto" o "inchino". 
 
Il significato di rei è a volte spiegato in termini di kata  o katachi ("esercizio formale" o "forma" o "figura"). 
È di primaria importanza non solo nel karate ma in tutte le arti marziali. Per i nostri scopi qui, intendiamo per rei l'inchino tradizionale nel quale si manifesta cortesia e decoro. 
Chi segue la Via del Karate deve essere cortese, non solo nell'allenamento ma nella vita di tutti i giorni. Sebbene umile e gentile non dovrebbe mai essere servile. 
La sua esecuzione dei kata deve riflettere audacia e fiducia. 
Questa apparentemente paradossale combinazione di gentilezza ed audacia porta in ultimo all'armonia. È vero, come diceva il M° Funakoshi, che lo spirito del Karate sarebbe perso se non ci fosse cortesia. È anche vero che ci sono poche persone in grado di eseguire un perfetto inchino cerimoniale, ma chi può farlo ha sicuramente raggiunto un grado di maestria nell'arte. 
 Per poterlo fare deve essere un uomo di buon carattere. 
Negli anni recenti mi è capitato molto raramente di incontrare qualcuno che potesse eseguire un inchino perfetto. 
Mentre nel karate può sembrare che l'uomo che esegue un inchino perfetto presenti molte aperture, è vero l'esatto contrario; egli non lascia aperture ed è estremamente difficile per un avversario portare a segno un pugno o un calcio efficace. 
Eseguendo un kata inizia con un inchino e termina con un inchino. 
Non essere né arrogante né servile. Dall'inizio alla fine esegui il kata in modo naturale e con umiltà. Senza sincerità l'inchino non ha significato. 
Piuttosto che preoccuparti per la sua apparenza, metti cuore e anima nel tuo inchino e vedrai che acquisterà naturalmente una forma corretta. 
Per il principiante è normale sperare di divenire il più forte possibile. Se egli continua nella pratica con serietà per raggiungere questo scopo, alla fine arriverà ad uno stato di grande armonia fra corpo e spirito. Ma non ci sarà arroganza, solo gentilezza, egli potrà addirittura dimenticare di essere un uomo dalle grandi capacità. 
C'è un detto: "il falco forte nasconde i suoi artigli". È così.

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